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per un futuro green

I progetti educativi di Sherwood Store

Divertirsi insieme è il metodo migliore per crescere​

Il gioco è la più bella forma di condivisione. Il nostro sogno, forse un po’ utopistico, è quello dove il gioco sia la nuova forma di comunicazione globale: un mondo verde in cui ogni persona è LIBERA di trovare il PROPRIO gioco.

Quindi se ami divertirti e credi che l’ombra di un albero sia un luogo bellissimo sotto cui raccontare una storia. Sei TU, la persona perfetta con cui vogliamo giocare.

Noi di Sherwood Store siamo un piccolo gruppo di persone. Una famiglia che ama stare insieme e che crede che le capacità di ogni membro siano uniche ed irripetibili. In un gruppo l’unione delle personalità di ogni individuo crea delle idee MERAVIGLIOSE.

La meraviglia è il cuore pulsante del progetto Sherwood.Store.

Educare giocando

sherwood store è progetti educativi:

Impariamo a giocare con i bambini

Il nostro progetto si occupa di gioco e di verde, e proprio per questo è estremamente serio.
Un bambino che gioca sa perfettamente quanto il suo giocare non sia solamente divertimento, ma che sia anche una cosa molto seria.

Diventando grandi la vita ci insegna a “dobbiamo” fare tante cose, che i doveri sono importanti e che il tempo è prezioso. Allora ci dimentichiamo di giocare, ci dimentichiamo di concederci del tempo per divertirci.
Ci dimentichiamo del nostro più importante strumento di conoscenza. Dimentichiamo quella volta che abbiamo provato a fare i pirati sulla panchina del parco, quella volta che ci siamo sentiti al sicuro sotto una capanna fatta con un lenzuolo…..

Progetti educativi e di rimboschimento

Sherwood desidera condividere questi ricordi con i bambini e tornare a giocare insieme.
Giocare lungo le strade della città è bello, giocare nel parco è molto bello, giocare in un grande bosco è una cosa straordinaria. 

Il desiderio di crescere e far crescere i bambini in un mondo un po’ più verde è per noi una cosa essenziale.
Per questo parte della nostra energia sarà 
sempre rivolta ai piccoli semi che cadono sulla terra per accompagnarli insieme al gioco dei bambini nella loro crescita e nella loro bellissima
fioritura.

Il nostro secondo scopo di Sherwood è quello di
piantare un piccolo seme oggi per vedere i nostri bambini
giocare in una foresta domani.

Sherwood Store Vendita Online Ecologia Sostenibile
Sherwood Sito Icona Gioco

Gioco

Un’attività fondamentale per gli esseri viventi. Il gioco è un’attività molto utile che ci consente di rafforzare e di affinare, in maniera piacevole, le potenzialità del corpo e della mente. 
Le origini del gioco sono antichissime e, come testimoniano i ritrovamenti archeologici, diversi passatempi ancora oggi molto popolari hanno una storia millenaria.

La creatività che un giocattolo può far scaturire non dipende dal suo valore commerciale, anzi, quelli di fattura più semplice sono in genere i più stimolanti.
È importante anche giocare in famiglia, tra persone di diversa età, per imparare a stare insieme e volersi bene. Possiamo dilettarci a cambiare le regole di un gioco: una volta stabilite, però, è importante impegnarci a rispettarle.

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Sherwood Store Icona Divertimento

Il gioco è libero divertimento

Nel linguaggio corrente, al vocabolo gioco vengono normalmente attribuiti vari significati. In genere, comunque, si intende per gioco una attività liberamente scelta a cui si dedicano, singolarmente o in gruppo, bambini e adulti, con lo scopo di divertirsi, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e intellettive.

Questa definizione mette innanzitutto in risalto le valenze positive del gioco, sottolineando come anche un’occupazione piacevole di questo genere (e non solo una seria applicazione di studio o di lavoro) ci consenta di rafforzare e di affinare le potenzialità del corpo e della mente.

La stessa definizione, inoltre, sottolinea le due condizioni basilari che permettono di distinguere il gioco da altre importanti attività umane:
‒ la libera scelta (possiamo stabilire autonomamente quando iniziare e quando interrompere un gioco);
‒ la finalità di puro divertimento (ci mettiamo a giocare con l’obiettivo principale di trascorrere un po’ di tempo in modo piacevole).

A questo proposito, dobbiamo considerare che a fare di un’attività un gioco non è il tipo di azioni che compiamo, ma è lo spirito con cui le svolgiamo.
Per esempio, una stessa successione di calcoli aritmetici può essere fatta per studio ( se siamo degli studenti impegnati in una prova d’esame ), per lavoro ( se siamo dei contabili che stanno cercando di far quadrare i conti ) oppure per gioco
( se siamo degli appassionati di enigmi matematici e stiamo cercando di risolvere un problema numerico).

Sherwood Store Icona Risorse Necessarie

Le risorse necessarie

Il gioco inteso come passatempo spensierato veniva indicato in latino con il termine iocus; la competizione agonistica, invece, era chiamata ludus. Per motivi rimasti misteriosi, nella lingua italiana il vocabolo gioco ha finito per inglobare entrambi questi significati, mentre in inglese, per esempio, si usano ancora due parole distinte: play (nel senso di iocus) e game (nel senso di ludus).

In tutte le possibili accezioni del termine, comunque, per svolgere un’attività di gioco dobbiamo avere a disposizione delle specifiche risorse. In particolare, ci servono: dei materiali da maneggiare, dei compagni da coinvolgere, un regolamento da seguire, alcune competenze a cui attingere e, infine, il tempo, la voglia e uno spazio adeguato… Non è necessario, però, possederle proprio tutte.

Esistono molti giochi che non richiedono particolari attitudini e, volendo, abbiamo sempre l’opportunità di giocare da soli. Possiamo anche fare a meno delle regole, trastullandoci con dei semplici balocchi. E, paradossalmente, abbiamo pure la possibilità di divertirci, senza niente. In fondo, il giocattolo più grande che abbiamo ricevuto in regalo dalla nascita, e che non ci lascia mai, è il cervello, sede della nostra fantasia e della nostra creatività.

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Sherwood Store Icona Materiali Sito

I materiali

D’abitudine viene chiamato genericamente giocattolo un oggetto come, per esempio, una palla, una bambola o una trottola, con il quale possiamo divertirci senza essere tenuti a rispettare un regolamento prestabilito.
A tale riguardo, dobbiamo considerare che i giocattoli di fattura più semplice risultano in genere i più stimolanti. Un giocattolo eccessivamente sofisticato rischia anzi di rendere passivo il nostro atteggiamento e di soffocare lo sviluppo della nostra creatività.

In maniera più specifica, viene denominato gioco un accoppiamento ben definito tra un particolare materiale e un insieme di regole a esso strettamente legato, come per esempio la dama, il gioco dell’oca o il monopoli. In casi del genere, quindi, con lo stesso termine possiamo indicare sia l’attività che svolgiamo per divertirci sia il prodotto che utilizziamo a tale scopo.

In ogni caso, non dobbiamo mai scordare che, pur essendo in grado di procurarci molto divertimento, giochi e giocattoli non sono sempre nostri amici.
Secondo autorevoli stime, solo nei paesi dell’Unione europea ogni anno si verificano circa 200.000 incidenti, causati da materiale di gioco difettoso o fabbricato senza accortezza.
 Una prima precauzione che dobbiamo adottare, per evitare di incorrere in rischi del genere, consiste nell’acquistare solo prodotti provvisti dei seguenti marchi:
‒ CE: certifica che l’azienda costruttrice ha rispettato tutte le norme di sicurezza previste dalla Comunità europea;
‒ Giocattoli sicuri: assicura che l’articolo in questione sia stato testato dall’Istituto italiano sicurezza dei giocattoli;
‒ IMQ: nel caso in cui siano presenti delle componenti elettriche, garantisce che queste sono state collaudate dall’Istituto marchio di qualità.

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La compagnia

È vero che, volendo, possiamo anche giocare da soli, è molto importante, però, riuscire a trovare il tempo e il modo per farlo anche insieme ad altre persone, possibilmente formando delle squadre.
Il gioco tra due gruppi contrapposti, infatti, aiuta a consolidare lo spirito di collaborazione e il rispetto dei rapporti all’interno del gruppo.

Molti genitori riempiono di giocattoli le camere dei propri figli, nell’intento di soffocare il senso di colpa che provano per non riuscire a trascorrere molto tempo con loro.
Non dobbiamo, però, illuderci: nessun giocattolo al mondo può suscitare gli stessi stimoli cognitivi, creativi ed affettivi che procura il piacere di giocare e imparare divertendosi insieme ai propri genitori.

Tradizionalmente, nel nostro paese, si gioca in famiglia tra persone di diversa età solo durante le feste di Natale. Giocare insieme però, è soprattutto un modo piacevole per stare insieme e volersi bene. Sarebbe opportuno trovare il “tempo” di farlo più spesso durante l’anno.

 In Germania, dove è molto diffusa una particolare categoria di giochi in scatola, detta Familienspiele (giochi per famiglia), è radicata la convinzione che figli e nipoti sono incapaci di mettere in un ospizio nonni, genitori, o zii che abbiano giocato insieme a loro quando erano bambini.

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Sherwood Store Icona Le Regole

Le regole

Esistono innumerevoli giochi (di competizione, enigmistici, linguistici, logici, e altro ancora) che possono essere effettuati solo rispettando un determinato regolamento. Come per gli sport, le regole dei giochi più popolari nel mondo sono state codificate a livello internazionale. La loro conoscenza è molto importante, perché consente di misurarci con altre persone, fuori dalla stretta cerchia dei nostri conoscenti, e volendo, di partecipare a campionati e tornei. Come un linguaggio universale, il regolamento ufficiale di un gioco ci permette di giocare persino con degli stranieri, senza conoscere una parola della loro lingua.

Al di là di questo aspetto, però, quando le regole di un determinato gioco ci cominciano ad apparire noiose e ripetitive (ogni gioco è bello quando dura poco…) possiamo sempre modificarle. Il gioco più coinvolgente è proprio quello di inventare nuovi giochi.

Con questo spirito, tra l’altro, sono nati infiniti modi di giocare con uno stesso materiale di gioco (dadi, mazzi di carte, scacchiere e pedine, biglie, palloni). Una volta stabilito il gioco da praticare, però, è essenziale che le regole siano conosciute e seguite correttamente da tutti i partecipanti. Se ci abituiamo a rispettare le regole dei giochi, ci esercitiamo anche a osservare le leggi della civile convivenza.

Sherwood Store Icona Le Competenze

Le competenze

Tutte le attività di gioco, in un modo o nell’altro, ci aiutano a potenziare determinate nostre capacità. Esistono, però, dei giochi che non possiamo eseguire se non possediamo già delle particolari competenze. Per esempio, non siamo in grado di compilare un cruciverba se non sappiamo leggere e scrivere; così come non possiamo partecipare a una corsa ciclistica se prima non abbiamo imparato ad andare in bicicletta.

Per non vivere delle situazioni stressanti e improduttive, quindi, dobbiamo evitare di effettuare dei giochi che richiedono conoscenze e abilità non ancora in nostro possesso. Ma dobbiamo anche tendere a praticare giochi più impegnativi, man mano che aumentano i nostri livelli di esperienza e di cultura. Se continuiamo tutta la vita a effettuare gli stessi giochi che ci divertivano da bambini, ci confiniamo in uno stadio inferiore alle nostre effettive potenzialità, rischiando di non maturare completamente.

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Sherwood Store Origini E Storia Del Gioco

Origini e storia del gioco

Le origini del gioco sono antichissime e, praticamente, coincidono con la comparsa dell’uomo sulla Terra. Se analizziamo i reperti conservati nei musei e osserviamo le scene raffigurate sugli antichi affreschi e mosaici, possiamo notare come gran parte degli attuali strumenti di gioco abbia un’origine molto remota.

Anche migliaia di anni fa, in Egitto, in Grecia, in Italia e in tutto il resto del mondo antico i nostri antenati si divertivano, come noi, con palle, palline, cordicelle, trottole, birilli, carretti, bambole e soldatini. Anche giochi più elaborati, come gli scacchi, il backgammon e il mah‒jong sono nati molto tempo fa.

In particolare, tra i resti della città di Ur, in Mesopotamia, è stata rinvenuta una scacchiera corredata di dadi e pedine, risalente al 2500 a.C. circa. Non possiamo, però, conoscere le regole con cui si giocava in quei tempi, ma solo intuirle. Infatti, nel passato il gioco non era considerato un’attività degna di attenzione e, quindi, non sono arrivate fino a noi molte testimonianze scritte al riguardo.

Una svolta significativa nella storia del gioco si è verificata nella metà del 18° secolo, quando, con l’avvento della rivoluzione industriale, sorsero le prime aziende costruttrici di giocattoli. Prima di allora, questo genere di materiale poteva essere realizzato solo a livello artigianale, in quantità limitate.

Altre notevoli innovazioni che hanno contribuito a cambiare il modo di giocare di milioni di persone possono essere considerate l’ideazione dei cruciverba, dei giochi in scatola , dei videogiochi  e dei giochi di ruolo.

Sherwood Store Icona Il Valore

Valore del gioco

Come abbiamo appena sottolineato, siccome il gioco è un’attività non direttamente produttiva, si tende talvolta a non considerarlo degno delle persone ‘serie’.
Una rivalutazione dell’importanza del gioco ha cominciato a prendere forma nel 1938, con la pubblicazione del saggio Homo ludens ( uomo che gioca ) dello storico olandese Johan Huizinga.
In quella fondamentale opera veniva per la prima volta sostenuto che il gioco non è una delle tante occupazioni dell’uomo, ma è il motore di tutte le sue più importanti attività: arte, letteratura, teatro, diritto, scienza, religione e filosofia. Inoltre, si affermava che l’istinto del gioco è comune a tutti gli esseri umani, in qualunque parte del mondo vivano e qualsiasi grado di cultura possiedano.

Oggi, la maggior parte degli studiosi concorda nel ritenere che il gioco sia un’esigenza biologica innata nell’uomo come in ogni altra specie animale e che, in quanto tale, costituisca un ottimo strumento per combattere la noia e la depressione a tutte le età.

Per noi, in effetti, è più divertente giocare, piuttosto che studiare o lavorare, perché lo possiamo fare con piacere e senza costrizioni. Ma anche lo studio e il lavoro possono apparirci meno impegnativi se riusciamo ad affrontarli come un gioco. Abbiamo visto prima, infatti, che la differenza tra queste occupazioni, in fondo, dipende solo dallo spirito con cui le viviamo

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Sherwood Store Icona Istruzioni Per L'uso

Istruzioni per l'uso

La natura ha arricchito la nostra esistenza di alcuni grandi piaceri (mangiare, bere, sognare) con la primaria finalità di indurci a compiere azioni funzionali alle esigenze biologiche del nostro organismo, oltre che alla riproduzione e all’evoluzione della nostra specie.
Paradossalmente, però, alcune delle piaghe che affliggono la nostra società (obesità, alcolismo, droga) hanno origine proprio dall’abuso, o dall’uso degenerato, di quelle che dovrebbero essere le maggiori gioie della nostra vita.

Un altro grande piacere che la natura ci offre è quello di giocare. Questa attività dovrebbe essere teoricamente la più innocua, perché finalizzata essenzialmente al piacere di trascorrere del tempo in maniera gioiosa. Ma l’esasperata pratica di uno stesso gioco, anche se potenzialmente di grande valore formativo, provoca la specializzazione di alcune determinate facoltà, inibendo lo sviluppo di tutte le altre.

I giochi elettronici, in particolare, ci impongono un tipo di passatempo solitario anche in momenti della giornata che potremmo dedicare ad attività più socializzanti.

In linea generale, quindi, dobbiamo cercare di praticare più tipologie di giochi possibili, in modo da riuscire a stimolare l’intera gamma di attitudini di cui il nostro cervello è potenzialmente dotato. Dobbiamo sempre tener conto che, in assoluto, il gioco più bello è la vita: nessun altro gioco, per quanto divertente possa essere, deve interferire pesantemente con il fluire della nostra esistenza.

Sherwood Store Icona Gli Ingredienti

Gli ingredienti del gioco

Secondo una teoria elaborata dal saggista francese Roger Caillois, gli elementi costitutivi di un gioco sono essenzialmente quattro: la competizione, la fortuna , il mascheramento e il senso di vertigine. Esistono dei giochi in cui una di queste caratteristiche prevale sulle altre, come per esempio la competizione negli scacchi e negli incontri sportivi; la fortuna nel gioco dell’oca e nella tombola; il mascheramento nella recitazione e nei travestimenti; il senso di vertigine nella giostra e nelle montagne russe. In genere, però, le caratteristiche di ogni altro tipo di gioco possono essere ottenute da un’adeguata miscelazione di alcune di queste quattro componenti primarie.

Nell’accezione comune il temine “gioco” si discosta completamente da una qualsiasi connotazione di “serietà”. Se però ci soffermiamo sulla citazione di Montaigne, notiamo come sia sinonimo di azione seria quando ci riferiamo ad un bambino (i giochi dei bambini non sono dei giochi, bisogna invece valutarli come le loro azioni più serie).
Ogni bambino gioca naturalmente, perché prova una sensazione di benessere; nulla quindi è tolto all’aspetto ludico in se stesso, ma, anzi, è proprio il piacere intrinseco nel gioco che comporta e favorisce nuove componenti.

Per i bambini, che giocano per divertirsi, non c’è nessuna differenza tra il gioco e ciò che un adulto potrebbe considerare come un lavoro. Solo più tardi, una volta che giungono ad associare un’attività alla ricompensa, essi iniziano a considerare un comportamento mentre lo pongono in atto in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata. Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che consentono al bambino di vedere il legame tra causa ed effetto.

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Giocare è estremamente serio

Attraverso il gioco, infatti, il bambino incomincia a comprendere come funzionano le cose: che cosa si può o non si può fare con determinati oggetti, si rende conto dell’esistenza di leggi del caso e della probabilità e di regole di comportamento che vanno rispettate. L’esperienza del gioco insegna al bambino ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità.
E’ un processo attraverso il quale diventa consapevole del proprio mondo interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà.

Le attività ludiche a cui i bambini si dedicano si modificano via via, di pari passo con il loro sviluppo intellettivo e psicologico, ma rimangono un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo, in tutte le fasce d’età.

…l’uomo è pienamente tale solo quando gioca”, dice Schiller, perché si ritrova e si conosce: giocando, infatti, ogni individuo riesce a liberare la propria mente da contaminazioni esterne, quale può essere il giudizio altrui, e ha la possibilità di scaricare la propria istintualità ed emotività.

Nel linguaggio corrente la parola “gioco” indica un’attività gratuita, più o meno fittizia che procura un piacere di tipo particolare. Questa attività è anche chiamata ludica, termine che deriva dal latino ludus = gioco.
Il gioco è significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perché il bimbo, quando gioca, sorprende se stesso e nella sorpresa acquisisce nuove modalità per entrare in relazione con il mondo esterno. Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionali..

A secondo dell’età, il bambino nel giocare impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacità cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei e sviluppa quindi l’intera personalità.

Il gioco favorisce:

Sherwood Store Icona Sviluppo Affettivo

Lo sviluppo affettivo

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Lo sviluppo cognitivo

Sherwood Store Sviluppo Sociale

Lo sviluppo sociale

Al di là delle diverse correnti di pensiero, risulta evidente come il gioco sia altamente significativo per la crescita del bambino, perché svolge una funzione strutturante dell’intera personalità. Il gioco ha un alto valore evolutivo, perché stimola cognitivamente il bambino e permette l’accesso al suo mondo interiore.

Genitori e bambini

Da genitori per i genitori

Dedichiamo tempo ai nostri bambini

Ciò che riteniamo doveroso sottolineare è che il compito di analizzare, o quanto meno di cercare di valutare il comportamento dei bambini, attraverso il gioco, non è ad appannaggio dei soli studiosi ma deve coinvolgere in prima persona sia i genitori che gli educatori. Essi, innanzi tutto, devono trovare il tempo da dedicare al gioco dei loro figli, per dare loro l’opportunità di misurare e sviluppare le proprie risorse e le proprie potenzialità. Del resto i bambini reagiscono con entusiasmo alla disponibilità dei genitori a giocare con loro: lo scoprire che possano mostrare interesse e che possano coinvolgersi in un’attività da loro considerata seria, è motivo di grande felicità ed è un modo che consente loro di rafforzare il senso di sicurezza e protezione. La capacità dei genitori di giocare con i propri figli è sicuramente un buon indice di armonia familiare, così come la capacità di giocare da parte degli educatori con i bambini, garantisce a questi ultimi una sensazione di benessere psichico oltre a costituire la condizione di base per consentire loro di sviluppare una buona capacità ludica.

In ogni caso è necessario garantire e restituire ai bambini il tempo e lo spazio per dare libero sfogo a tutte le loro pulsioni interne e assicurare loro una certa complicità senza svestirsi del ruolo di guide.
Oggi tutti i documenti internazionali affermano il diritto al gioco del bambino che viene proclamato come bisogno prevalente e vitale dell’infanzia, motivato da esigenze e implicazioni di ordine fisiologico, psichico, spirituale e sociale e basato sul riconoscimento della pienezza umana in ogni fase della vita.
C’è solo da augurarsi che tanto interesse verso le esigenze del mondo dell’infanzia trovi come corrispettivo anche un adeguato e pratico impegno sociale e politico in termini di creazione di spazi e di infrastrutture sempre più consoni alle richieste ludiche dei bambini.